Riporto un articolo del sito www.hdemos.it con il quale il Dott. Berri ricorda la propria esperienza quando ha affrontato l’esame di avvocato. Ho parlato spesso di come affrontare (anche psicologicamente) l’esame di avvocato ma questo articolo tra il serio ed il faceto mi è piaciuto molto.
Chi non si è trovato prima o poi nella vita da affrontare la fatidica “notte prima degli esami”?
Gli esami, sono momenti che segnano la nostra esistenza , e che, se superati , danno un’immensa fiducia aprendo un nuovo luminoso capitolo della nostra vita. Diverso discorso accade quando invece gli esami non si superano, facendo precipitare, chi fallisce, in un vortice di dubbi, incertezze e scoramento.
L’esame da Avvocato rappresenta una fondamentale tappa per chi vuole dare l’inizio alla propria carriera professionale, permettendo al candidato, una volta raggiunta l’idoneità, di cambiare la propria vita, immettendosi nel mondo del lavoro qualificato.
La mia esperienza.
Gli scritti.
Il mio ricordo dell’esame d’ avvocato è lontano nel tempo; venivo dalla preparazione al concorso in magistratura , dopo aver frequentato dei durissimi corsi di preparazione con simulazione diretta della prova d’esame. Come noto, nel concorso in magistratura non si possono portare i codici annotati con la giurisprudenza.
Quando mi trovai davanti a risolvere pareri e atti con i codici commentati, mi ricordo che non mi sembrava vero e non trovai particolare difficoltà a superare “alla prima botta” gli scritti.
Ma su questo aspetto torneremo più avanti.
Gli orali.
Una volta superati gli scritti , mi trovai a prepararmi per l’esame orale. Volendo provare ad anticipare la prova orale del concorso di magistratura (dove ci sono, quasi tutte le materie del corso di laurea più altre!!!) , invece di scegliere materie più abbordabili, inserii tutte le materie fondamentali (procedura civile, diritto civile e penale, diritto amministrativo etc..)
La mia arroganza fu messa a dura prova dalla Commissione che evidenziò , nella mia preparazione, tante lacune , (che poi nel tempo ho colmato), e che non sapevo di avere.
Per fortuna, alla fine, per il meccanismo della compensazione fui promosso … col minimo sindacale.
Non voglio neanche immaginare come avrei reagito se dopo aver superato “alla prima botta” gli esami scritti, ed aver ricevuto i complimenti da amici e parenti, fossi stato bocciato agli orali. E si, perché l’esame di avvocato per tanti di noi , non si identifica solo con lo stress della prova da superare in sé stessa ma rappresenta anche una attesa per i nostri familiari, per le nostre conoscenze, in parole povere per tutti quelli che ci conoscono e si aspettano da noi un buon risultato.
Le tre tipologie di candidati.
Anche se ricordo di come non tutti vivessero nello stesso modo questa esperienza. Andando a ritroso con la memoria avrei potuto dividere dividere i candidati in tre gruppi.
Quelli che andavano a fare l’esame solo “per provarci” senza nutrire particolari aspettative in ordine all’esito.
I “veterani”, ovvero quelli che già bocciati varie volte, dall’alto della loro “esperienza” , ormai fatalisti, che ti terrorizzavano facendoti capire che non c’era alcuna speranza di passare.
E quelli, come il sottoscritto, che da varie notti non dormivano e che disperatamente, da mesi avevano cercato di intuire quale argomento potesse essere oggetto della prova d’esame.
Questa categoria viveva la prova d’esame come un vero e proprio incubo, con parenti , amici, fidanzati e fidanzate in attesa della telefonata per sapere “come era andata”.
Consigli.
Ed allora, passati vari anni, oggi vorrei fornire qualche utile consiglio non solo agli appartenenti all’ultima categoria ma a tutti quelli che comunque nutrono dentro di sé il desiderio di poter esercitare la professione più bella del mondo, quella forense, espressione da un lato di sapere e conoscenza del diritto e dall’altro di libertà.
Nell’ultima sessione di esame , a Roma, sono stati ammessi all’orale circa il 41% degli iscritti. I candidati erano 2842, solo 1177 hanno passato la prova scritta.
Il numero dei partecipanti per la sola città di Roma è stato davvero imponente quasi tremila persone, per un totale nazionale di 24.388 partecipanti e, solamente, 10.023 ammessi all’orale, per una percentuale del 45%.
Come si può immaginare, facendo riferimento alla città di Roma, i disagi sono davvero tanti.
La programmazione.
Io consiglio ad ogni candidato di programmare la propria mente sugli step da superare. Ogni volta che si supera uno step ci si deve sentire meglio dicendosi “ecco questa cosa è superata, andiamo avanti!”
- Sveglia e preparazione
- Lo spostamento
- Entrare e prendere posto
- Svolgimento della prova
La sveglia dovrà essere programmata su orari non di comodo perché chiunque non sia dotato di un ciclomotore o di uno scooter dovrà ben calcolare i tempi per arrivare puntuale considerando i disagi derivanti dal traffico e dalla scarsa efficienza dei mezzi pubblici.
Superato i primi due step, ci si trova di fronte al terzo ostacolo.
Entrare e prendere posto. Ci sono quasi tremila persone che dovranno entrare e fatte sedere al posto a loro assegnato. Si formano spesso delle lunghe file e non di rado i tempi di inizio possono anche slittare, portandoti davvero allo sfinimento. Ma ad un certo momento, come per magia, comincia la dettatura delle tracce.
Finalmente si è arrivati al momento cruciale, l’inizio e lo svolgimento della prova. L’esame è iniziato!
Di regola , l’adrenalina dovrebbe cancellare immediatamente la stanchezza e lo stress accumulate per superare i passaggi precedenti . Poi però ci si trova di fronte ad una traccia e ad un foglio bianco. La differenza tra il successo e l’insuccesso è tutta lì, in quello che si andrà a scrivere in quel foglio bianco.
Ed è per questa ragione che ho deciso, insieme ad altri validi colleghi, di mettere a disposizione dei futuri candidati alle prove scritte dell’esame d’avvocato, le tecniche fondamentali che possano permettere di arrivare ad ottenere un risultato positivo.
Qualcuno potrà obiettare:”basta studiare e la prova si supera!” Mai affermazione è stata meno veritiera e ben lo sanno tutte quelle persone ultrapreparate che, più di una volta, non sono riuscite a superare gli scritti dell’esame d’avvocato! Ricordo che una bocciatura significa la perdita di UN ANNO DI VITA , professionale, ovviamente..
Il metodo.
Quello che serve è il METODO, ovvero la capacità di controllare lo stress, la capacità di concentrarsi, la capacità di non distrarsi o di non farsi distrarre, la capacità di organizzarsi, la capacità di saper usare al meglio mezzi che si hanno a disposizione , ovvero i codici commentati, la capacità di saper tirare fuori , in quel momento, tutte le proprie capacità..e così via.
Numerose sono le insidie che senza un metodo adeguato possono portare anche un candidato ben preparato al fallimento e uno meno preparato ma più sereno, conscio dei propri mezzi ed organizzato a superare alla prima “botta” questo fatidico esame!
Il nostro metodo, come meglio illustrato, nelle pagine del sito, è finalizzato a portare all’esame dei candidati convinti dei propri mezzi, consapevoli anche dei limiti che possono avere , ma certi, determinati e sereni, ormai pronti a superare l’insidia più grande dell’esame: lo stress !!!
Solo simulando la prova d’esame con tutte le sue insidie si può arrivare al giorno fatidico senza particolari patemi d’animo, e, con l’ausilio dei codici annotati, che insegneremo ad usare al meglio , superare la prova scritta.