Il galateo forense, ovvero le buone maniere tra Colleghi è purtroppo passato di moda. In un mondo dove tutto sembra permesso, concesso e scontato ritengo utile per tutti e soprattutto per i giovani praticanti che si affacciano alla professione riepilogare alcune regole di bon ton valido sia per comunicazioni cartacee che mail. Ovviamente molte di queste sono anche presenti all’interno del codice deontologico e, è bene precisare, che non faccio distinzione tra avvocati, praticanti abilitati o praticanti semplici. Se iscritto all’albo, per quanto mi riguarda, si è destinatari dello stesso rispetto.
Comunicazioni scritte
- E’ cortese scrivere di proprio pugno una comunicazione (fax e posta normale) che non sia relativa a rapporti professionali (L’Accademia della Crusca ha spiegato qui le norme di redazione per le lettere).
- È cortese scrivere di proprio pugno un biglietto che accompagna l’invio di un plico contenente documenti.
- Qualora doveste scrivere anche indicazioni sull’oggetto dell’invio dei documenti, è possibile scrivere al pc le “istruzioni” ma è sempre buona norma scrivere a mano sia la data che i saluti e ringraziamenti finali nonché la firma (senza scrivere in stampatello Avv. Tizio Caio).
- La prima volta che si ha occasione di scrivere ad un avvocato non conosciuto è cortese far precedere i saluti dalla frase “lieto dell’incontro professionale”.
- L’utilizzo della raccomandata è ammesso, ma utilizzare la ricevuta di ritorno è segno di sfiducia e quindi ritenuta offensiva. Il CNF ha sdoganato l’invio della pec (che di fatto equivale ad una raccomandata) anche se per mia abitudine preferisco inviare una mail ordinaria.
Gli appellativi
Gli appellativi[1] davanti al titolo di Avv. vanno utilizzati, ma quali appellativi utilizzare? Facciamo degli esempi
-
- Onorevole: nel caso in cui il Collega sia anche un membro del Parlamento.
- Chiarissimo/a (Chiar.mo / Chiar.ma): nel caso di avvocati che sono anche professori universitari;
- Dottore/essa (Dott./ssa): quando ci si rivolge a magistrati di qualsiasi livello e a laureati
Gli aggettivi
Ricordatevi sempre che solo ed esclusivamente per le persone giuridiche va sempre e solo utilizzato l’aggettivo Spettabile (Spett.le). Anche gli aggettivi davanti agli appellativi vanno utilizzati, ma attenzione a non strafare perché si rischia di passare per eccessivamente adulatori. Quali aggettivi utilizzare per le persone fisiche?
- Caro/a: corrisponde ad un utilizzo confidenziale o semi-formale;
- Gentile: è un aggettivo poco formale;
- Egregio: è formale
- Pregiato o illustre: è un aggettivo molto formale per soggetti a cui si riserva una particolare attenzione o di elevato riguardo.
- Gli aggettivi semplici di norma non sono abbreviati, mentre è possibile abbreviare i superlativi la cui forma abbreviata è: car.mo/a; gent.mo/a; preg.mo/a; ill.mo/a.
Comunicazioni telefoniche
- Un collega va chiamato personalmente, non per il tramite della propria segretaria o di un collaboratore. È una mancanza di riguardo e di rispetto nei confronti del collega.
- Da una parte non ci si deve meravigliare se si resta in attesa qualche minuto, dall’altra è buona regola che ad un collega che chiama si risponda il prima possibile. Anche semplicemente per dire “mi scusi ma al momento sono in una riunione la richiamo appena possibile”;
- È buona regola dare sempre del lei, sarà l’altro collega che vi dirà di darvi del tu. Soprattutto se il collega chiamato è più grande.
Incontri professionali
- La parità dei sessi non può non tener conto della galanteria che è stata (e dovrà essere) sempre riservata alle donne.
- In caso di incontri professionali presso lo studio, il collega più giovane va nello studio del più anziano e, quando vi è parità di età, si sposta il collega che ha maggior interesse.
- E’ segno particolarmente garbato (appartenenza a vecchia scuola) non lasciare il Collega al di là della propria scrivania. È opportuno sedersi dalla sua parte per conferire in modo meno formale e non porre barriere.
Sullo stesso argomento
Note
[1] Fonte Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/appellativi-e-epiteti-prontuario_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/