Convinzioni errate e false credenze sull’avvocato penalista

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In questi anni di esercizio della professione di avvocato penalista, alcune situazioni sono ricorrenti più di altre. Oltre alle frasi oramai conosciute che riguardano la professione dell’avvocato in generale (tipo: Avvocà per ora grazie; mio cugino dice che…; ho letto su internet che…), ce ne sono alcune che riguardano solo ed esclusivamente l’avvocato penalista.

1) Avvocato chiami lei Tizio e gli dica che se continua lei lo denuncia.

L’avvocato penalista non avverte e non minaccia nessuno. Oltre al fatto che il penalista non ha alcun potere coercitivo a disposizione per far interrompere una condotta ad un soggetto, il penalista non preannuncia una querela. Se ne esistono i presupposti si redige e basta. 

2) Ho perso in sede civile, devo recuperare i miei soldi, quindi deve fare una denuncia contro Tizio. 

Ultimamente questa va per la maggiore. Non esiste questa possibilità. Il diritto penale non è la soluzione a tutti i mali. Alcune fattispecie riguardano il diritto penale altre no. Nel caso in cui la questione è prettamente di natura civilistica (conseguenza di un contratto, un danno o altro) il diritto penale non può essere utile per recuperare il credito. 

3) Avvocato, tizio mi ha denunciato, quindi ora lo denuncio anche io. 

La controdenuncia non esiste in diritto penale. Se si hanno i presupposti per fare una denuncia e si è nei termini temporali previsti dal codice si può redigere una querela. Altrimenti, il solo fatto di essere stati denunciati/querelati non consente la possibilità di effettuare una denuncia/querela.  (Leggi qui per approfondire l’argomento)

4) Avvocato lei deve parlare con il giudice e fargli capire che….. . 

L’avvocato penalista (così come il civilista) non ha facoltà di andare a parlare con il giudice. Il processo ha delle regole e quello penale ha come principio generale e non derogabile quello del contraddittorio. Ovvero tutto deve svolgersi in presenza di tutte le parti (pubblico ministero, parte civile ove presente, ecc…) in quanto tutti devono poter ascoltare e replicare a tutto ciò che viene detto. 

5) Avvocato non ho le prove ma è così.

Senza entrare nel concetto di prova giuridicamente inteso, un penalista senza riscontro di quello che si afferma ha ben poche possibilità. Le fonti di prova possono essere documentali o orali (testimoni). Ma senza alcun riscontro è assai difficile contrastare la convinzione che fino a quel momento il pubblico ministero si è fatto e di conseguenza convincere un giudice che la versione dell’avvocato è da preferire rispetto a quella del pubblico ministero 

6) (magari in un processo per stalking) lei deve chiedere alla mia ex, quando verrà sentita in tribunale, perché mi ha tradito.

Nel processo le domande che si possono fare e che si devono fare non riguardano la sfera privata e non si possono cercare delle risposte a problemi personali durante un interrogatorio o una escussione testimoniale. Si possono porre solo domande inerenti ai fatti per i quali è scaturito il capo di imputazione. 

7) Avvocato lei deve far dire a Tizio (testimone) che … .

L’avvocato non ha modo di far dire una determinata cosa al testimone, anche se quella è la verità. Il testimone può raccontare i fatti anche in modo leggermente diverso da come si sono realmente svolti anche perché il testimone riferisce ciò che ricorda e ciò che ha percepito.

8) Avvocato, questa è una “causa grossa”, vedrà quanta pubblicità si farà con me (e quindi non vuole pagare).

Nulla di più errato. L’avvocato deontologicamente non può patrocinare una causa a titolo gratuito solo per farsi della pubblicità anche indiretta; oltre al fatto che per avere una pubblicità dal processo è necessario spostare il tutto nell’area mediatica ed anche questo è sbagliato e deontologicamente molto rischioso. Più la causa è “grossa”, più documenti si dovranno studiare e più risorse dovranno essere impiegate, ergo la parcella sarà più alta.

9) Ma io sono innocente e quindi accusato ingiustamente, perché la devo pagare?

Perché lei si deve difendere. Perché lei deve far valere le sue ragioni nei modi e nei tempi previsti dal codice. Solo così potrà dimostrare di essere innocente come dice. Per fare questo è necessario un avvocato penalista la cui professionalità e esperienza è tanto necessaria quanto indispensabile per raggiungere l’obiettivo. In caso contrario, presumibilmente, si avrà una condanna. Non scordiamoci che se si è arrivati al punto di avere la necessità di consultare un penalista, vuol dire che già un pubblico ministero ha valutato gli atti ed è arrivato alla conclusione che lei è presumibilmente colpevole del reato che le viene contestato.

10) (Dopo una assoluzione) Avvocà, ora chiediamo i danni.

Anche questa frase la sento sempre più spesso. Diciamo che possono esserci dei presupposti per chiedere il risarcimento del danno in seguito ad una accusa infondata, ma questo dipende molto dalle motivazioni della sentenza e se da questa è possibile redigere una denuncia per calunnia. Altrimenti non è possibile richiedere dei danni per il solo fatto di aver ricevuto una denuncia/querela.

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